La prima espressione moderna e influente di idee collettiviste in Occidente è in Du contrat social di Jean-Jacques Rousseau, del 1762 (vedi contratto sociale), in cui si sostiene che l'individuo trova il suo vero essere e la sua libertà solo nella sottomissione alla “volontà generale” della comunità.
Da dove si è sviluppato il collettivismo?
Il collettivismo si sviluppò ulteriormente nel del 19° secolo con le idee e gli scritti di Karl Marx. Marx è uno dei filosofi più influenti degli ultimi due secoli. I suoi scritti hanno ispirato rivoluzioni in diversi paesi e sono ancora utilizzati oggi a sostegno dei diritti dei lavoratori e di altri principi socialisti.
Quale paese è il collettivismo?
I paesi relativamente più collettivisti includono Cina, Corea, Giappone, Costa Rica e Indonesia. Nelle culture collettivistiche, le persone sono considerate "buone" se sono generose, disponibili, affidabili e attente ai bisogni degli altri.
Cos'è il collettivismo nella storia?
1: una teoria politica o economica che sostiene il controllo collettivo soprattutto sulla produzione e distribuzione anche: un sistema caratterizzato da tale controllo. 2: enfasi sull'azione o identità collettiva piuttosto che individuale.
Chi ha inventato il collettivismo e l'individualismo?
Individualismo e collettivismo erano una delle cinque dimensioni proposte da Lo psicologo sociale olandese GeertHofstede nel suo studio fondamentale Culture's Consequence (1980). Hofstede, che all'epoca lavorava con IBM, si imbatté in un tesoro di dati provenienti da diversi gruppi IBM in più di 50 paesi.